CARLOTTA,
BIMBA GOLOSOTTA
Fin da bambina Carlotta adorava i dolci, di qualunque genere, forma, gusto; nessuna più di lei meritava di essere definita “bimba golosotta”.
La colazione non poteva terminare senza aver gustato una fetta di torta o un panino dolce con la marmellata: che pranzo sarebbe stato senza un piccolo dessert, due biscotti per merenda e per chiudere la cena un bel gelato!
La mamma cercava in tutti i modi di convincerla a mangiare dolci con più moderazione, ma non c’era nulla fare; Carlotta rovistava in tutta la casa in cerca di qualcosa da gustare nell’arco della giornata.
Passarono gli anni, Carlotta cresceva, ma la situazione non cambiava, finchè un giorno, dopo aver mangiato un piccolo bignè alla crema come degna chiusura di un buon pasto, incominciò a sentire degli strani dolori alla pancia.
“E che sarai mai? – pensò Carlotta – al massimo mi vedrò costretta a mangiare meno biscotti a merenda...”.
Ma alle cinque del pomeriggio, a casa della sua amica Giulietta, non riuscì a inghiottire nemmeno un biscottino.
E la sera? Peggio che mai, non riuscì a toccare cibo e nemmeno di fronte al suo gelato preferito ebbe la forza di sollevare il cucchiaino ed infilarlo nella coppa.
La situazione era seria, in tutti questi anni mai la mamma aveva visto Carlotta rifiutare il cibo, per cui decise di consultare il medico di famiglia.
Un paio di visite, qualche esame del sangue, e il tragico verdetto fu comunicato alla povera Carlotta.
Niente di serio, in verità, ma per Carlotta non poteva esserci responso più amaro: ella infatti soffriva di una rara forma di allergia allo zucchero.
“Allergia allo zucchero?! – chiese preoccupata Carlotta al dottore – ma cosa significa? Cosa devo fare?”.
“Semplice – rispose il dottore – non devi mangiare nulla che contenga dello zucchero; per meglio dire, potrai mangiare, con moderazione, frutta e verdura, ma assolutamente niente più dolci”.
“Niente dolci?! – disse Carlotta tremendamente preoccupata – dottore, io non posso vivere senza dolci!”.
Lì per lì il dottore e la mamma si misero a ridere: era la tipica reazione di una ragazzina un po’ viziata.
Con il tempo avrebbe capito che era per il suo bene e che soprattutto questa dieta le avrebbe garantito negli anni una linea invidiabile.
Ma a Carlotta della dieta e della linea non interessava proprio un bel niente!
Non poter mangiare i suoi dolci preferiti era una vera tortura.
La mamma aveva provato a comprare le marmellate e i biscotti adatti a lei, senza zucchero, ma non erano assolutamente la stessa cosa.
E le caramelle? Bleh! Immangiabili!
Eppure, ogni volta che riusciva a sfuggire al ferreo controllo della mamma e assaggiava anche solo un piccolissimo dolcetto, un tremendo mal di pancia si impossessava di lei e non la liberava per l’intera giornata.
Passarono gli anni, Carlotta cresceva diventando una splendida ragazza, divertente e solare.
Ma in fondo in fondo la mancanza dei suoi dolcetti influiva ancora negativamente sul suo umore.
Le aveva provate proprio tutte.
Aveva addirittura interpellato i più famosi cuochi e pasticceri dell’intera regione: “Dolci senza zucchero? Una follia” aveva risposto stupito il primo pasticciere, “Non è semplicemente possibile!” replicava l’altro; “Senza zucchero non sarebbero più dolci, non le pare?!” incalzava un noto chef, famoso per i suoi prelibati dessert.
Insomma, non sembrava esserci proprio via d’uscita.
Un giorno però le capitò di fare una scampagnata con suoi amici; dopo una lunga passeggiata videro all’interno di un antico borgo una bella trattoria, con i tavoli apparecchiati all’esterno e un gran numero di persone che pranzavano soddisfatte.
Si sedettero in uno dei pochi tavoli liberi ed iniziarono a mangiare; i piatti erano semplici, ma preparati con cura e dal gusto delizioso.
Al tavolo a fianco una coppia di ragazzi aveva appena finito di pranzare ed aveva chiesto il conto.
Dopo pochi minuti arrivò la titolare della trattoria con un vassoio ricolmo di dolcetti e li offrì alla coppia.
Il ragazzo non si fece pregare ed iniziò a mangiarne uno dietro l’altro, la ragazza invece replicò: “Grazie davvero, ma non posso; io sarei a dieta ed oggi ho già esagerato!”.
“Guardi signorina che questi sono dolcetti fatti in casa, genuini e soprattutto senza zucchero. Sa, sono dolcetti di zucca. La specialità della casa”.
La ragazza ci pensò su un attimo, ma la curiosità e sopratutto la golosità ebbero la meglio.
Prese un dolcetto e lo portò alla bocca: “Uhm! Squisiti! Davvero sono senza zucchero?!”
Carlotta aveva appena finito di mangiare il suo piatto di cervo e polenta, quando la conversazione al tavolo a fianco attirò la sua attenzione.
La versione completa della fiaba è presente nella raccolta Fiabe alla Carta, disponibile alla pagina I LIBRI >>