GLI AMICI DEL PARCO
”Adottiamo un albero e salviamo il parco”: ecco l'argomento della lezione di scienze di oggi.
Carletto ed i suoi compagni aspettavano con impazienza l'arrivo della maestra; infatti, dopo una breve lezione in classe, sarebbero andati tutti quanti al parco vicino alla scuola.
Il parco in realtà era il giardino di una vecchia villa, abbandonata da anni ed ormai semi diroccata; i proprietari vivevano all'estero e non erano interessati a recuperare questa proprietà.
Il parco della villa – ricco di alberi secolari – era meta quotidiana dei bambini del paese che andavano giocare dopo la scuola, tuttavia la mancanza di manutenzione rendeva ormai inagibile quest'area ed il sindaco era intenzionato a chiuderla definitivamente al pubblico.
La scuola aveva quindi invitato le maestre a proporre ai bambini più grandi questa soluzione: ognuno di loro avrebbe adottato un albero; in pratica avrebbero dovuto prendersi cura di lui, aiutare a mantenere pulita l'area circostante, facendosi eventualmente aiutare dai genitori e dal giardiniere del comune.
Quel giorno venne affidata a Carletto la vecchia quercia al centro del parco; era una albero molto bello, alto e dalla chioma estesa.
Carletto fu orgoglioso di questo incarico e incominciò a dedicare alla “sua” quercia molto del suo tempo libero, specie quando finì la scuola ed iniziarono le vacanze estive.
Ben presto il vecchio albero divenne l'attrazione del parco; attorno al suo possente fusto Carletto aveva fatto sistemare delle panchine, delle rastrelliere per le biciclette ed una bacheca in cui esporre disegni e descrizioni dell'albero.
Ogni pomeriggio, attorno all'albero, era un continuo via vai di bambini che giocavano e di adulti che si godevano il fresco all'ombra delle folte chiome.
Improvvisamente, un giorno, un grosso ramo dell'albero si ruppe e cadde vicino ai bambini che giocavano; per fortuna non colpì nessuno e tutti se la cavarono con un grosso spavento.
Quando Carletto fu informato dell'accaduto corse ad avvisare il giardiniere del comune.
Il giorno successivo il giardiniere convocò al parco un esperto botanico per valutare lo stato di salute della pianta; purtroppo il responso fu doloroso: l'albero era malato e doveva essere abbattuto per evitare altri incidenti.
La zona venne transennata e si decise di tagliare la vecchia quercia al più presto.
Carletto rimase profondamente colpito dal fatto che la sua quercia, il più vecchio e bell'albero del parco, doveva essere abbattuto.
La notte non chiuse occhio ed il mattino successivo, di buon ora, decise di recarsi al parco.
Era ancora chiuso ma lui scavalcò il muretto, raggiunse il centro del parco e spostando le transenne si avvicinò alla sua pianta.
Si sedette sotto l'albero ed iniziò a piangere.
“E adesso – singhiozzava Carletto – come farò ad occuparmi di te?”.
Ad un tratto, si udì un voce roca e profonda: “Non devi piangere; sono vecchio e stanco ed è ora che mi riposi”.
Carletto balzò in piedi spaventato ed iniziò a guardarsi intorno. Era molto presto e ovviamente nessuno era venuto al parco, anzi era ancora chiuso. Ma allora, chi aveva parlato?
“Non spaventarti – disse ancora la voce misteriosa – sono io, la tua vecchia quercia”. Carletto non credeva alle sue orecchie – forse sognava – ma quella voce poteva provenire solo dalla vecchia pianta.
“Sai, devo confidarti un segreto: noi piante non sopportiamo vedere i bambini piangere. Ogni volta che le lacrime di un bambino bagnano le nostre radici, ci è permesso di parlare, per cercare di consolarlo”.
Ed aggiunse “Te l'ho detto: non devi rattristarti per me. Sono vecchio, stanco ed anche malato. Però una soluzione c'è: se ti arrampichi in cima alla mia chioma, stacchi un ramoscello e lo pianti nel terreno, io tornerò ad essere giovane e forte! Fidati!”.
Carletto si arrampicò con attenzione in cima all'albero e fece come gli aveva chiesto: staccò un giovane ramo e fece per scendere, quando una voce, molto meno gentile di quella che aveva appena ascoltato, attirò la sua attenzione.
“Ma cosa stai facendo! Incosciente, scendi subito da quell'albero!”.
La versione completa della fiaba è presente nella raccolta Fiabe d'Artificio, disponibile alla pagina I LIBRI >>