LA MUCCA E L'ASINO
In una fattoria, insieme a tanti altri animali, vivevano una mucca ed un asino.
Tutte le mattine, il contadino portava la mucca nel prato e prendeva l'asino per farsi aiutare nel lavoro nei campi, nel bosco, finché, a sera, portava di nuovo la mucca e l'asino nella stalla; mungeva la mucca e finalmente gli animali potevano riposare fino al giorno dopo.
Appena il contadino chiudeva la porta della stalla, gli animali iniziavano a chiacchierare, raccontandosi cosa era successo nella giornata, e tipicamente la mucca iniziava:
"Beato te - diceva all'asino - che passi tutta la giornata insieme al padrone, vai per boschi, lo accompagni in paese, tu sì che sei fortunato. Io, invece, tutto il giorno a pascolare nel prato..."
"Ma di che cosa ti lamenti - rispondeva l'asino - tu stai tutto il giorno a riposare nel prato mentre io devo caricarmi sulla groppa la legna e camminare sui sentieri ripidi del bosco, poi mi attaccano il carretto carico di frutta e verdura e devo andare in paese... arrivo la sera che sono stanchissimo..."
"No - insisteva la mucca - tu sei il più fortunato".
"Ma cosa dici - replicava l'asino - tu sei la più fortunata. Se solo potessi diventare una mucca...".
"Ed io un asino", sospirava la mucca.
E così tutte le sere. Finché una notte, mentre la mucca e l'asino continuavano nel loro solito battibecco, apparve una strana luce sulla porta e comparve una fata, la fata degli animali.
"È qui che c'è una mucca che vuole diventare un asino e viceversa?"
"Sarebbe davvero bello poter diventare un asino!" disse la mucca, un po' impaurita da quella strana presenza.
"Certo - disse l'asino - non vedo l'ora di essere una mucca!" Ma la fata sembrava titubante:
"Siete davvero sicuri? Guardate che non è facile comportarsi da mucca se si è asini, e tanto meno agire da asino se si è mucca!".
Ma gli animali non vollero sentire verso. Allora la fata, con gesto solenne, disse: "E così sia!".
A quel punto la mucca si trasformò in un asino e viceversa l'asino di trasformò in mucca, ma, solo all'apparenza. Cioè la mucca adesso aveva un fisico da asino, ma continuava ad essere "mucca" e anche l'asino da fuori era una mucca, ma in fondo in fondo continuava ad essere "asino".
Il giorno dopo il contadino entrò nella stalla e si avviò dove di solito stava la mucca, ma ecco che ora c'era un asino: "Ohibò - esclamò il contadino - cosa ci fa l'asino al posto della mucca? Ieri ero così stanco che devo averla messa la posto sbagliato!".
Si avviò verso la mucca e la portò nel prato. "Finalmente! ora sì che potrò riposarmi", esclamò la mucca (che in realtà era l'asino).
Viceversa l'asino iniziò la sua dura giornata di lavoro: prima accompagnò il contadino nel bosco e tornò con una quantità enorme di legna legata sulla groppa, poi trainò il carretto della frutta e verdura in paese. "Che fatica! - pensava l'asino (che in realtà era la mucca) - chi l'avrebbe mai detto che fosse tanto faticoso fare l'asino".
Ma anche il contadino appariva perplesso: "Che strano - pensava - oggi quest'asino ha qualcosa che non va! Cammina più lentamente, raglia in continuazione e lavora molto meno del solito. Mah, vedremo domani!".
La sera il contadino accompagnò l'asino nella stalla e prese la mucca: "Vieni qui - disse - che vediamo quanto latte hai oggi". E cominciò a mungere. Ma la mucca (che in realtà era l'asino) non era abituata a questo trattamento e cominciò a muggire e ad agitarsi "MUUUHHH, AHI, MUUH, AAAHHHIII, MMUUUHHHH".
"Ma cos'ha oggi la mucca? - si chiese il contadino - Non bastava l'asino svogliato! Adesso anche la mucca agitata e con poco latte!" Chiuse la stalla e si avviò un po' accigliato a casa.
"Allora - chiese la mucca all'asino - ti sei divertita oggi?"
"Mica tanto - disse l'asino alla mucca - Ma domani sarà senz'altro una giornata migliore! Sono comunque contento di aver fatto cambio con te".
"Hai ragione - disse la mucca - domani sarà migliore!".
Ma non fu così! Anzi, nei giorni a seguire il contadino si innervosiva sempre più. Il suo asino non era più forte ed efficiente come una volta e la sua mucca non produceva più tanto latte come prima.
Finché un giorno, dopo averli riaccompagnati nella stalla disse: "Ora basta, domani chiamerò qualcuno per vendere questa mucca e questo asino e ne comprerò altri, più giovani e meno svogliati!".
Solo a quel punto i due animali capirono il loro errore:
"Perché non sono rimasto l'asino che ero! - esclamò la mucca - È vero che faticavo tutto il giorno, ma quello era il mio mestiere e mi piaceva anche! Sempre in giro, sempre con il mio padrone! Adesso invece passo le giornate da solo, nel prato, poi la sera mi torturano con la mungitura!! Ah, potessi tornare asino!"
"Dici bene - esclamò l'asino - anch'io vorrei tanto tornare mucca!! Neanche mi immaginavo quanto fosse faticosa la vita dell'asino! In fin dei conti, a me piaceva davvero molto passare le giornate a pascolare e non dava poi così fastidio essere munta tutte le sere! Ah, potessi tornare mucca!".
"E adesso - chiese preoccupata la mucca - se il contadino ci vende, cosa ci succederà?".
"Ci venderà di sicuro al macellaio del paese - disse triste l'asino - e diventeremo bistecche e salami!".
Tutto sembrava perso, quando all'improvviso apparve di nuovo la fata degli animali:
"Allora - chiese con aria severa - siete ancora contenti del vostro scambio? Io vi avevo avvertito: non era una buona idea!"
"Avevi proprio ragione - disse la mucca - trasformami di nuovo in asino! Ti prego!".
"Ti prego - disse l'asino - domani potremmo già essere bistecche e salami! Facci tornare come eravamo prima!"
"Va bene - disse la fata - tornerete quelli che eravate! Ma ricordate: chi nasce asino deve rimanere asino e chi nasce mucca deve rimanere mucca! Avete capito cosa voglio dire, vero?!".
"Certo - esclamarono in coro i due animali - non bisogna essere invidiosi degli altri e dobbiamo essere contenti di ciò che abbiamo".
"Ottimo - esclamò la fata - ed ora, che ognuno torni quello che era in origine!". E così fu!
Il giorno seguente arrivò dal contadino un commerciante di bestiame. Il contadino lo accompagnò nella stalla e disse: "Guardi lei stesso, non è uno splendido asino?".
Ma il signore, un po' perplesso disse: "A dire il vero a me sembra essere una bella mucca!".
Il contadino rimase si stucco nel vedere che al posto dell'asino c'era di nuovo la mucca!
"E allora - disse il contadino - guardi quest'altra mucca!". "Ma quale mucca - rispose seccato il commerciante - lì c'è un asino! Mi senta bene. Io non faccio affari con un contadino che non è in grado di riconoscere una mucca da un asino! Buongiorno!" . E andò via piuttosto seccato.
Il contadino rimase un po' contrariato, mentre la mucca e l'asino tirarono finalmente un sospiro di sollievo.
"Sembra che oggi non potrò fare a meno di voi - disse il contadino - andiamo".
Ma le sorprese per il contadino non erano certo finite! Infatti l'asino (tornato ad essere effettivamente un asino) si dimostrò più forte e volenteroso che mai, così come la mucca (tornata ad essere effettivamente una mucca) la sera fece tanto latte che non bastarono i contenitori che il contadino aveva nella stalla.
"Ma che cosa è di nuovo successo ai miei animali?!" pensava il contadino: mah, vedremo nei prossimi giorni.
Ma anche i giorni successivi gli animali si dimostrarono sempre più volenterosi ed attivi. Fu così che il contadino si convinse che questi animali dovevano rimanere per sempre con lui alla fattoria:
"Che stupido sono stato - pensava il contadino - stavo per vendere i due animali più belli che io abbia mai avuto."
Così tutti, contadino e animali, continuarono a vivere felici e contenti nella fattoria.